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GOGOL

conservato nelle cantine dei signori; lacerarono e bruciarono stoffe costose, vestiari e mobili che si trovavano nelle guardarobe. «Non abbiate pietà di nessuno!» ripeteva spesso Taras. I cosacchi non rispettarono le damigelle dai neri sopraccigli, le fanciulle dai bianchi seni e dai volti luminosi. Neppure presso gli altari fu dato loro di salvarsi; Taras le bruciò insieme con gli altari. Non poche nivee braccia si levarono di tra le fiamme ardenti verso il cielo, accompagnate da grida pietose, alle quali si sarebbe commossa perfino l’umida terra, e l’erba della steppa si sarebbe curvata in giú dalla compassione. Ma non badavano a niente i crudeli cosacchi e sollevando sulle picche dalle strade i loro bambini, li gettavano alle madri in mezzo alle fiamme.

— Questo a voi, odiati Ljachi, per i funerali di Ostap! — non altro diceva Taras. E cotali funerali per Ostap egli preparava in ogni borgata, fino a che il governo polacco si accorse che le imprese di Taras erano un po’ piú grandi di quelle di un comune brigantaggio, e proprio a Potozkij con cinque reggimenti fu affidato l’incarico di catturare Taras a ogni costo.

Per sei giorni i cosacchi, seguendo vie traverse, sfuggirono a tutti gl’inseguimenti; a stento resistettero i cavalli a quella fuga straordina-


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