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TARAS BUL'BA

cosa, ma balbettava un tale intruglio che Taras non ci capí niente. E poi lo stesso Jankelj portava spesso una mano alla bocca come se soffrisse per una infreddatura.

— Oh, caro signore! — disse Jankelj — adesso è proprio impossibile! Come è vero Dio, è impossibile! È una brutta razza che bisognerebbe sputacchiarla sulla testa. Ve lo dirà qui Mardochaj. Mardochaj ha fatto quello che ancora nessun altr’uomo al mondo ha mai fatto; ma Dio non volle che la cosa andasse cosí! C’è là un esercito di tremila uomini, e domani, li devono giustiziare tutti.

Taras guardava i Giudei negli occhi, ma ormai senza impazienza e senza ira.

— E se vossignoria vuole incontrarsi con loro, allora domani per tempo, quando il sole non sia ancora spuntato. Le sentinelle sono d’accordo e un coscritto ha promesso. Soltanto... che costui non possa mai aver bene al mondo! Oh, che razza di gente ingorda! Anche fra noialtri non se ne trova di eguali: cinquanta ducati ho dovuto dare a ciascuno, e al coscritto...

— Bene. Menami da lui! — disse Taras in tono risoluto, e tutta la solita durezza era tornata nel suo spirito.

Egli accettò la proposta di Jankelj, di trave-


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