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TARAS BUL'BA

chiamano tuo padre, i tuoi camerati, la tua patria; e noi siamo nemici per te.

— E che importa a me il padre, i camerati, la patria? — disse Andrea, scuotendo con moto repentino la testa e drizzando tutta la persona come un pioppo piantato sull’acqua corrente. — Giacché siamo a questo, ebbene, cosí è: io non ho nessuno! Nessuno, nessuno! — ripeté con quella voce precisa e accompagnando le parole con quel preciso gesto della mano con cui il cosacco caparbio e indomito esprime la sua decisione a un’impresa inaudita e impossibile per un altro. — Chi ha detto che la mia patria è l’Ucraina? Chi me l’ha data per patria? La patria è quello che l’anima nostra va cercando e che per lei è caro sopra ogni cosa. La mia patria sei tu! Ecco la mia patria! E la porterò questa patria nel mio cuore, la porterò finché durerà la mia vita. E voglio vedere: venga un cosacco qualsiasi a strapparla di qui! E tutto quel che ho, sono disposto a dare, a vendere, a perdere per questa patria!

Per un attimo ella rimase immobile come una bellissima statua, lo guardò negli occhi, e a un tratto cominciò a singhiozzare, e con quell’incantevole slancio femminile, di cui è capace soltanto la donna non calcolatrice e d’animo grande, creata per i moti piú belli del cuore, si


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