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UNA NOTTE DI MAGGIO 71


Poco dopo il villaggio tutto dormiva. Solamente la luna vigilava ancora pei deserti sconfinati del lussureggiante cielo ukraino.

La notte, la divina notte ammaliatrice, si estingueva. La terra era pur sempre addormita nel placido fulgore lunare; ma nessuno l’ammirava: tutto era morto nel sonno.

Solo, di tratto in tratto, uggiolava qualche cane e ancora per un pezzo l’ubriaco Kalenik girondolava in cerca della sua casa.