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UNA NOTTE DI MAGGIO 57


– Non ti vengano neanche in mente questi pensieri: tu non sai quel che avvenne alla mia defunta suocera che...

– Alla suocera?

– Sì. Una sera, un po’ più presto d’ora, ci si mise a cenare: io, la defunta suocera, il defunto suocero, il garzone, la garzona e una mezza dozzina di bambini. Tutti mangiavamo alla lesta i gnocchi con degli stecchi di legno, prima che si potessero freddare nel piatto dove li aveva messi la suocera. A un tratto sbuca fuori, non si sa da dove, un uomo e ce ne chiede qualcuno. Come si fa a negar da mangiare a un affamato? Fatto sta che questo sconosciuto ingollava i gnocchi come le vacche il fieno; basti dire che appena gli altri ne avevano mangiato uno e avevan lo stecco pronto per il secondo, il piatto era stato vuotato e mostrava il fondo liscio come l’impiantito de’ signori. La suocera lo riempiva di nuovo, pensando che cessata la fame lo sconosciuto sarebbe stato più moderato. Neanche per sogno! vuotò il secondo piatto più svelto del primo. «Che tu affoghi con questi gnocchi!» pensò la suocera. Infatti l’affamato non riescì a ingojare l’ultimo che gli rimase nella strozza e lo fece cascare in terra. Tutti ci si precipitò su lui, ma era già morto affogato.

– Gli stette bene, al ghiottone! – esclamò il sindaco.

– Bene o male che gli stesse, da quella sera la suocera non ebbe più pace. Vien la notte e il morto le apparisce a cavalcioni sul camino col gnocco in bocca. Finchè il giorno è chiaro, il morto non si fa vivo: ma appena vien la sera, eccotelo lì che si avvicina al tetto e scende, figlio d’un cane, giù per il camino...

– Col gnocco in bocca?

– Col gnocco in bocca.

– Cosa strana, compare. Anch’io ho sentito raccontare un fatto simile, quando ebbi l’alto onore...

Ma il sindaco non proseguì più e si fece ad ascoltare il brusìo e lo scalpitìo de’ danzatori in strada.

Una chitarra preludiò i primi accordi con leggiero tremito, poi crebbe di sonorità e ad essa si udì in cadenza una voce.

Il suono delle corde vibrò ancora più forte e nuove voci si unirono alla prima.