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52 | NOVELLE UKRAINE |
Lo sconosciuto riprese:
– Lo so: m’imagino tutte le sciocchezze che t’avrà detto Levko, fino a frastornarti la testa.
Questa volta al fidanzato di Anna la voce dello sconosciuto non fu più sconosciuta: molte altre volte si ricordava d’averla udita.
– Ci penserò io, riprese, a rimetterlo a posto. Lui crede che io non le sappia le sue tresche. Farò sentire a questo figlio d’un cane il peso de’ miei pugni.
A queste parole Levko non rattenne l’impeto di collera che lo agitava. Si slanciò verso l’incognito per assestargli una manata sulla faccia; ma restò subito senza forza e senza voce. Un improvviso raggio di luna, riverberatosi sulla faccia dell’interlocutore di Anna, lo aveva rivelato per il sindaco del villaggio.
Levko... riconosciuto suo padre, scosse il capo e agitò le labbra. Anna scappò in casa e vi si serrò dentro.
– Addio, Anna! – esclamò un giovane, abbracciando il sindaco, ma rigettandosi subito indietro per l’orrore di avere incontrato i rari e setolosi suoi baffi.
– Addio, bella ragazza! – gridò un altro, che però fu rovesciato a terra da una spinta vigorosa del sindaco.
– Addio, Anna!... Addio, Anna!... – continuarono a dire parecchi giovani allacciandoglisi al collo.
– Crepate tutti, maledetti birbaccioni – gridò il sindaco smaniando e battendo i piedi. – Per quale Anna mi pigliate? Andate alla forca voi e i vostri genitori, figliacci del diavolo. V’attaccate a me come le mosche al miele, ma ve la darò io l’Anna!
– Il sindaco, il sindaco... È il sindaco!
E tutti i giovanotti scapparono da ogni parte.
– Che padre! – diceva Levko, ristabilito dallo stupore e seguendo l’ingiuriante padre che s’allontanava, bestemmiando. – Ecco che cosa sei capace di fare! Son queste le tue bravure! Ora capisco perchè faceva da sordo quando gli parlavo dei miei amori. Lascia fare a me, vecchio grinzoso, che t’insegnerò io a dar noja alle fidanzate degli altri!
Poi rivolto al gruppetto degli amici:
– Ehi! Ehi! Ragazzi: vi avevo consigliato ad andarvene a letto, ma ora, ripensandoci meglio, son disposto a passare con vojaltri anche tutta la notte.
– Ora sì: così va bene! – disse un robusto e ben