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44 NOVELLE UKRAINE

tano, sempre più lontano! Che peccato che non ci sia nemmeno una quercia delle nostre che tocchi il cielo! Però ho sentito dire che in un certo luogo, la notte avanti Pasqua, Iddio scende in terra fra gli uomini e si cala da un albero che ha la cima alta fino al cielo...

– No, Alia mia cara, Dio ha una scala lunga dal cielo alla terra, e gli angioli glie la tengono ferma nella notte del sabato santo. Basta che Iddio metta un piede nel primo scalino perchè gli spiriti maligni capitombolino giù tutti insieme all’inferno. Così verso Pasqua nel mondo non ce ne resta più nemmeno uno.

– Come si muove adagino l’acqua! Pare un bambino che si culli! – continuava Anna accennando allo stagno, contornato dalle nere fronde degli aceri, sul quale i salici rinfrescavano i verdi rami lacrimanti.

Stanco e affievolito come un vecchio, quello stagno era vago di cullare fra i suoi freddi abbracciamenti il misterioso e lontano cielo, e di coprir di baci le stelle che, per la notte buja, brillavano d’una timida luce, come gioissero per la imminente venuta della magnifica regina della notte. Sul monte, presso il bosco, una vecchia casa di legno dormiva colle imposte serrate, coperto il tetto di muschi e di gramigna: i meli maturi rigogliavano davanti alle finestre: il bosco, adombrandola colla sua oscurità, le dava un’apparenza misteriosa e strana. Da essa si partiva, e si dilungava fino allo stagno un boschetto di noci.

– Mi rammento, come se l’avessi sognato – disse Anna – che molto tempo fa, quando io ero piccina piccina, mi raccontavano certe storie terribili di quella casa. Se tu ne sai qualcosa, Levko, raccontami...

– Lasciamo stare certi discorsi, che t’impaurirebbero e non ti farebbero dormire tranquilla stanotte. Sono le solite storie che raccontano le donnaccole e gli sciocchi.

– Raccontami, raccontami, mio caro giovane dalle ciglia nere – diceva ella, appressando le guancie al viso di lui e abbracciandolo – sennò è segno che tu vuoi bene a un’altra: sta’ certo che io dormirò tranquilla. Solamente se tu non mi vuoi dir nulla io non riescirò a chiuder occhio, e mi rivolterò di qua e di là con questo pensiero. Raccontami, Levko.