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34 | NOVELLE UKRAINE |
Sputò, si segnò, abbandonò fuggendo il regalo inaspettato e si perse fra la folla, con una rapidità da giovinotto.
XI.
– Fermalo, fermalo! – gridavano diversi giovani dal fondo stretto d’una via. Cerevik si sentì a un tratto afferrato da due mani robuste.
– Legatelo! È proprio lui che ha rubato la cavalla a quel brav’uomo.
– Che Dio vi ajuti, perchè mi legate?
– Ed hai anche il coraggio di domandarlo? Perchè hai rubato una cavalla a Cerevik?
– Siete matti, giovinotti? Si è mai sentito che una persona abbia rubato a sè stesso?
– Ti si è conosciuto, caro mio, che buona lana sei! Perchè fuggivi come se Satana ti corresse dietro?
– Bisogna correre per forza quando c’è la svita del diavolo!
– Va a darle a bere ad altri certe storielle. Fra poco t’insegnerà il sindaco a far paura a tutti colle tue stregonerie!
– Piglialo, piglialo! gridavano dall’altro lato della strada. Eccolo lì il fuggiasco!
E Cerevik vide il compare in uno stato più compassionevole del suo, con le mani legate dietro la schiena, trascinato da parecchi altri giovani.
– Avete sentito come cercano d’infinocchiarci, eh? Avete sentito cosa racconta questo brigante? Basta guardarlo in faccia per avvedersi che è un ladro. Quando gli si è domandato dove correva, sapete che cosa ci ha risposto? «Mi sono frugato in tasca per prendere la scatola da tabacco e invece mi son trovato in mano un brandello della svita del diavolo, che ha preso fuoco, ed io... via a gambe!»
– Oh! oh! Son uccelli del medesimo nido. Leghiamoli tutti e due insieme.