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LA FIERA DI SOROCINZI 27

paura tale, da far vergogna a dirlo. C’è da scommettere – continuava il compare assaporando il liquido a piccoli sorsi – che quelle donne hanno voluto prendersi giuoco di noi. Eppoi, anche se il diavolo ci fosse stato davvero, che cosa ci doveva importare del diavolo? Gli si sputerebbe in faccia. Se s’azzardasse a venir dinanzi a me, sarei figlio d’un cane se non gli facessi fico sul naso.

– Perchè tu hai fatto d’un tratto il viso bianco? – gli domandò un tale, che sorpassava tutti in statura dalla testa in su e amava farsi credere il più coraggioso.

– Io!... Dio santo!... Ma voi sognate!

Gli ospiti risero e con essi rise di compiacenza la faccia del garrulo coraggioso.

– È egli possibile che doventi bianco in viso – osservò un altro – se le sue guance sono più rosse del papavero? Ora lui non è più una cipolla, ma una barbabietola; anzi lui è doventato proprio la svita rossa, che ha impaurito tanto la gente.

Il giro fatto dalla bottiglia fra gli ospiti li rese ancora più allegri.

Cerevik che avrebbe pagato chissà che cosa per sapere che diamine fosse questa svita rossa che dava tanto da fare alla sua curiosità, s’avvicinò al compare:

– Mi sai dire qualcosa, compare? È tanto che ne domando, ma nessuno me la sa raccontare questa benedetta storia della svita.

– Veramente queste le non sarebbero cose da raccontarsi di notte, ma per far piacere anche a tutte queste persone, che a quanto pare sono vaghe quanto te di saper qualcosa di questo miracolo, racconterò. Ascoltate!

Si grattò una spalla, s’asciugò il naso colla manica del vestito, stese una mano sulla tavola e cominciò:

– Dovete sapere che un tempo, non mi ricordo più per quale colpa, un diavolo fu mandato via dall’inferno...

– Come! Compare – interruppe subito Cerevik – o, come fecero a mandar via un diavolo dall’inferno?

– Che ne so io, compare! Fatto sta che lo cacciaron via, e buona notte! come un contadino scaccia un cane da casa sua. Forse gli sarà saltato il ticchio di fare qualche buona azione e allora gli fu indicato la porta.