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18 NOVELLE UKRAINE

il fieno, gli zingari, le pentole, le donnicciuole, i panforti, le berrette, tutto s’agita, freme, vive, ondeggia sotto gli occhi, splendendo e facendo rumore. Le varie voci si mischiano insieme e si affogano nel gran mare dei rumori, senza che nessuna parola emerga chiara e intera. I mercanti smanacciano dappertutto: di qua si fracassa una carrozza; di là si spezza il legname delle tavole; la testa è frastornata e non sa da qual parte voltarsi.

Il nostro contadino da un pezzo gironzolava tra la folla, colla figlietta dalle ciglia nere: s’avvicinava a un carro, ne toccava un altro, paragonava i prezzi e i suoi pensieri tornavano sempre ai dieci sacchi di frumento e alla vecchia cavalla menati alla fiera per vendere.

La faccia della figliettina diceva chiaramente che ella provava poco gusto a strofinarsi fra i carri di farina e il bestiame, e che si sarebbe meglio divertita laggiù, dove apparivano di sotto alle tende i nastri rossi, le buccole, le crocelline di stagno e di rame e i medaglioncini d’oro. Però lo spettacolo della fiera finì col divertirla.

Non ne poteva più dalle risa vedendo qui uno zingaro o un contadino, che si erano inciampati colle mani e gridavano pel dolore sentito; là un ebreo ubriaco fradicio di kissel, che dava una ginocchiata per di dietro a una donna; qua dei pescivendoli che si scagliavano ingiurie e gamberi vivi; là un moscovita che si lisciava la barba da capraro con una mano, e con quell’altra... Ad un tratto si sente tirare per la manica ricamata della camicietta. Si volta indietro e... oh!... le sta dinanzi il giovane dalla svita bianca e dagli occhi lucenti. Sentì tremarsi tutta la persona e il cuore le si mise a battere, come non aveva battuto mai: nè di allegrezza nè di dolore, ma per qualche cosa di strano, eppur di soave, di cui non sapeva rendersi conto.

– Non aver paura, cuor mio, non aver paura! – le diceva il giovine a voce bassa prendendola per mano. – Non ti dirò niente di male.

La ragazzina pensò: «Può essere che tu non mi dica niente di male, solamente mi par di sentire una cosa curiosa... Dev’essere il diavolo...! Credo non