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LA FIERA DI SOROCINZI 17

nata – di cent’anni? Sfacciato! Va’ prima a lavarti il muso nero! Io non ho mai visto la tua mamma, ma non può essere che robaccia; anche tuo padre dev’essere poco di buono. Di cent’anni, sentite! Perchè lui ha ancora il latte fra’ denti!...

Il carro in questo momento aveva oltrepassato il ponte, sicchè il seguito delle eloquenti argomentazioni della matrigna si perse nell’aria.

Ma il giovane non la volle finita qui, e senza nemmeno pensarci raccattò una palla di mota e la tirò...

Non avrebbe imaginato mai che il colpo fosse così ben diretto: la cuffia si trovò seppellita nel fango e tutti ne risero a gola aperta.

La pingue civetta ebbe degli impeti d’ira e montò su tutte le furie; ma il carro s’era allontanato e la vendetta cascò addosso all’innocente figliettina e al lento consorte, il quale però, uso da gran tempo a tali scenate, accoglieva quella salva di parole furenti colla più invidiabile calma. Ma la lingua della focosa consorte non ebbe più posa e seguitò a scoppiettare, a balzellare, a mandar fuori spruzzi di saliva ed ogni sorta di rumori, finchè non arrivarono tutti da compar Cipolla, un cosacco, vecchio loro amico.

L’incontro dei due compari, che non si erano più visti da un pezzo, scacciò momentaneamente il nojoso incidente e volse le chiacchiere sulla fiera. Quindi tutti si riposarono della stanchezza del viaggio.

II.

Qualche volta vi sarà accaduto di ascoltare da lontano il fragore di una cascata, che empie di rumore i dintorni e vi fa fluttuare e turbinare dinanzi un caos di suoni strani e confusi. Si prova una simile sensazione quanto ci sentiamo trascinati nell’ingluvie voraginosa di una fiera campestre: le masse compatte di persone divengono un mostro multiforme, che sconvolge tortuosamente ogni membro del corpo per la piazza e per i vicoli, gridando e rumoreggiando. Schiamazzi, imprecazioni, muggiti, strilli, belati: tutto si fonde e si confonde in un frastuono assordante. I bovi, i sacchi,