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76 GOGOL

compagnasse la moglie dell’etmano1. Noi ci scostammo da banda, e il vecchio prese a girare con le gambe sul terreno sodo lungo i mucchi de’ cocomeri. Ma quando giunse nel bel mezzo e volle sbizzarrirsi a volteggiar sui piedi, ecco a un tratto mancargli i garetti, e restar lì! Che brutto affare! Egli si drizzò di nuovo; giunse di nuovo nel mezzo, ma restò ancor senza moto. E non c’era da fare: il giuoco non andava più, proprio non andava più. Le gambe parevan di legno.

— Ecco un punto stregato! Un intrigo satanico! Certo Erode, il nemico del genere umano, ci ha messo la zampa!

Ma come coprirvi di vergogna davanti ai cumakij? Lui si slanciò novellamente, e riprese a ballare in brevi movenze, pian piano, a tutt’agio; ma nel mezzo... no; nel mezzo non balla più, non c’è verso.

— Ah, grinta di Satana! possa strozzarti con un mellone fradicio! e morirne a guizzi, figlio di cane! Ve’ che vergogna mi ordisce per la vecchiaia!

In questo, ecco suonargli alle spalle uno scoppio di risa.

Lui si volge... non più bastan, non più cumakij, non più niente, non dietro, non innanzi, nè a fianco... niente; solo la rasa campagna.

— Bah! eccone un’altra.

E si mise a batter le palpebre... Quel posto, pare, non gli fosse del tutto sconosciuto; allato, un bosco, su cui spiccava una specie di pertica, visibile di lontano sul cielo. Guarda che storia! Era proprio il colombaio che il pope ha nell’orto. Dall’altro lato qualcosa di grigiastro: guarda: era la chiusa delle mète da biade dell’attuario del volost2. Dove lo ha mai trascinato la forza impura? Fatto un gran giro, si trovò per un sentiero. La luna era scomparsa. In sua vece, da una nuvola traspariva un bagliore bianco, lucente.

— Ci sarà vento forte, dimani? — pensò il nonno. D’improvviso, da banda del sentiero brillò una luce.

— Ma vedi!... — il nonno si fermò, si pose le mani a solecchio e guardò: la luce si spense, ma più in là, poco lontano, se ne accese un’altra.

  1. Il maggior capo dei cosacchi.
  2. Volost: circoscrizione territoriale, cantone, distretto.