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42 GOGOL

va ancor fiso alla finestra, e già con la mano, dopo aver accennato al decurione, aveva afferrato la barra della porta... Poi, d’improvviso, s’intese in istrada un fracasso.

Il distillatore, che a cento altre prerogative aggiungeva la curiosità, caricando in fretta e furia la pipa, accorse a sua volta fuori; ma i furfantelli si eran già dispersi.

— No, tu non mi uscirai di mano! — gridava il Capo, trascinando con la destra una persona avvolta in un gabbano nero alla rovescia.

Profittando del Capo, il distillatore si affrettò a tentar di scoprire la faccia del guastafeste: ma indietreggiò spaventato nel vedere una lunga barba e un muso tutto tinto.

— No; tu non mi scapperai! — seguitava a gridare il Capo, trascinando sempre nel vestibolo il malcapitato, il quale, senza opporre la minima resistenza, lo seguiva docilmente come fosse nella propria casa.

— Karpo, apri la segreta, — disse il Capo al decurione: — lo chiuderemo là al buio; poi, sveglieremo lo scrivano; riuniremo gli assessori; faremo una retata dei complici, di tutti i suoi complici, e oggi stesso, regoleremo i conti.

Il decurione fe’ cigolare un catenaccio e aperse la segreta.

In quel punto il prigioniero, profittando del buio nell’atrio, liberò le mani con uno sforzo singolare.

— Piano, piano! — gridò il Capo, agguantandolo più forte al collo.

— Lasciami! Son io! — si udì una vocina stridente.

— È inutile, è inutile!... Fratel mio, tu hai un bel gnaulare, non solo come un diavolo, ma anche come una megera, tu non mi gabbi; — e spinse il prigioniero con tanto impeto nell’oscura segreta, che il poveretto diè in un gemito e andò a ruzzoloni.

Il Capo, accompagnato dal decurione, uscì di casa, e andò dallo scrivano: dietro, seguiva, fumando come un battello a vapore, il distillatore. Camminavan così, tutti e tre, assorti nei loro pensieri, a testa bassa, quando, a un tratto, nello scantonar di una viottola oscura, gettarono un grido unanime, per un colpo violento che li percosse in fronte. Un altro grido del pari rispose a quello. Il Capo, battendo l’occhio, si vide con sorpresa davanti lo scrivano e due decurioni.