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28 GOGOL

no, e appena Dio mette il piede sul primo scalino, tutti gli spiriti cattivi fuggono a precipizio e piombano a mucchi nell’inferno. Ecco perchè di Pasqua tu non incontri più neppure uno spirito maligno sulla terra.

— Come si muove pian piano l’acqua! Pare un bambino cullato, — disse Anna additando lo stagno circondato da una nera macchia di alberi e di salici piangenti, i cui rami lamentosi vi si tuffavano. — Come debole vecchio, esso teneva nel freddo amplesso la fosca vastità del cielo, coprendo di baci le stelle ardenti, che spandevan la pallida luce nell’aria cupa della notte, come se presentissero la prossima venuta del luminoso re della notte. Vicina alla foresta, sull’altura, dormiva colle imposte chiuse una vecchia casa di legno; musco ed erbe selvatiche ne coprivano il tetto, meli le stendevano ramaglie alle finestre; la foresta, avvolgendola nell’ombra, la faceva parer cupa e tetra; un boschetto di noci si alzava a piè della collina e scendeva sino allo stagno.

— Mi ricordo, come in sogno, — disse Anna, senza distogliere gli occhi dallo stagno, — che, tanto, tanto tempo fa, quand’ero ancora piccina e vivevo con la mamma, mi raccontavano su quella casa qualcosa di tremendo. Tu devi saperla, quella storia, Levko, raccontamela.

— Non ne parliamo, bella mia; quante fiabe non raccontano le balie e gl’ignoranti! Non farei che turbarti, inutilmente; n’avresti paura e non ti addormenteresti tranquilla.

— Cònta, cònta, diletto mio, mio caro parobok 1 dalle ciglia nere, pregava lei poggiandogli il viso sulla guancia e cingendolo con le braccia; — se no, tu vuoi bene a un’altra. Non avrò paura, dormirò tranquilla; appunto se non racconti, non potrò chiuder occhio; sarò tormentata da questa idea fissa. Cònta, Levko.

— Ha ragione la gente quando dice che nelle ragazze c’è il diavolo, che le spinge a voler sapere tante cose. Orsù; la vada... Ascolta. Sono molti anni, cuor mio piccino, e in quella casa viveva un sotnik 2, un capitano de’ cosacchi. Questo capitano aveva una figlia, una bella bimba,


  1. Giovane ameno, chiassone, un po’ scapestrato, allegro. Vedi appresso il capitolo IV, col titolo I parobkij si divertono.
  2. Sotnik: comandante di una sotnia, compagnia di cento cosacchi.