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N O V E L L E 27


— Sei da due soli mesi nel paese nativo, e già ti annoi? Forse... ti annoio anch’io?

— Ah, no; tu non mi annoi! — disse lei sorridendo. — Io ti amo, cosacco dalle sopracciglia nere. Ti amo per codesti occhi lionati, e quando tu mi guardi, mi par che qualcosa mi sorrida nell’anima. Se vai per la via, se canti o suoni la bandura, mi piace sentirti.

— Oh, Halia1 mia! — esclamò il giovane, baciandola, e serrandosela più forte al petto.

— Via, basta, Levko; di’ piuttosto se hai parlato a tuo padre.

— Cosa? — diss’egli come balzando da un sogno; — ch’io voglio ammogliarmi e che tu vuoi sposarmi? L’ho detto.

Ma quel «l’ho detto» gli suonò tristemente sulle labbra.

— E poi?

— Che farci? Il vecchio ramolaccio fece il sordo, al solito. Non solo ora non mi ascolta, ma, quel ch’è peggio, mi sgrida, e mi rimbrotta di vagabondare non so dove, nè con chi. Ma non darti pena, Halia mia; ti dò la mia parola di cosacco che saprò vincerlo.

— Ma basta tu dica una parola, Levko, e tutto si fa secondo il tuo volere. Lo so per prova su di me: certe volte, vorrei proprio non cederti; ma, alla prima parola, io faccio non volendo quel che tu vuoi. Guarda, guarda! — soggiunse, posandogli la testa sulla spalla e levando gli occhi al cielo azzurro, caldo d’Ukraina, velato in giù dalle ramaglie crespe dei ciliegi, che li attorniavano: — guarda come lontano lontano appaiono tante stelline: una, due, tre, quattro, cinque... vero? Sono gli angioli di Dio che hanno aperto le finestrelle delle loro dimore, e ci spiano; vero, Levko? Vero che son dessi ora a contemplar la terra nostra? Ah, se gli uomini avessero le ali come gli uccelli, bisognerebbe proprio volare tutti in alto, sempre più alto! E spaventevole! Non una quercia da noi che possa giungere al cielo! Dicono tuttavia che c’è in qualche punto, in non so quale paese lontano, uno di questi alberi, che stende la cima proprio nel cielo. E che di là Dio scende sulla terra la notte che precede la Pasqua.

— No, Halia; Dio ha una lunga scala che va dal cielo alla terra. Nella notte del sabato, santo gli arcangeli scendo-


  1. Alia: altro diminutivo di Anna, come Anuska.