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208 | GOGOL |
chiere di poncio. Scorse, subito, in capo al ponte, il commissario di polizia del quartiere, uomo dalle forme distinte, da’ favoriti fulvi, dal tricorno, e lunga spada. Ivan Iakovlevic addiacciò dallo spavento. Intanto il Commissario gli accennò con la mano, e gli disse: «Avvicinati qui, caro!».
Ivan Iakovlevic, uso alle belle maniere, si tolse di lontano il berretto, e, avvicinatosi senza indugio, disse:
— Auguro il buon giorno a Vostra Nobiltà.
— No, no, fratel mio, non c’è nobiltà. Dimmi, che hai fatto laggiù, sul ponte?
— Affè, signore, andavo a radere i miei clienti, e ho guardato solo se la corrente è rapida...
— Mentisci, mentisci, Così non te la cavarai. Vuoi rispondere a tono?
— Son disposto a radere Vostra Grazia due volte la settimana, e anche tre, senza fallo... — rispose Ivan Iakovlevic.
— No, amico mio, codeste son ciarle. Già mi radono tre barbieri e se ne stimano onoratissimi. Invece io ti domando che cosa hai fatto laggiù...
Ivan Jakovlevic impallidì...
Ma qui la storia si copre di una nubre opaca, e di quel che avvenne poi non si sa proprio assolutamente nulla.
II.
L’assessore di collegio1 Kovalev si destò per tempo e fece con le labbra: Brrr... brrr....!, come soleva fare ogni volta al destarsi, senza aver mai saputo dire perchè. Si stirò e comando che gli portassero uno specchietto che si trovava sul tavolino. Voleva osservare un foruncolo che la sera avanti gli era spuntato sul naso; ma, con somma sorpresa, vide che invece del naso era un taglio netto
- ↑ Assessore di collegio: si chiama il funzionario di ottava classe nel cin. Nell’esercito si chiama maggiore, nelle scienze dottore. Ecco perchè più giù si dice non potersi comparare chi riceva quel grado con le pergamene a chi lo guadagna, combattendo, nel Caucaso.