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mondo. Il Consigliere titolare perdette a un tratto l’umore giocondo. Andò, col cuore stretto, verso la luce; presentiva il pericolo imminente. Lo spazio che aveva dinanzi gli parve un oceano.
— No, — disse, — preferisco non guardare.
E continò a camminare, abbassando la testa. Quando la rialzò, si vide di botto circondato da molti uomini con la barba lunga, dei quali non poteva distinguere i volti. La vista gli si offuscò, gli si strinse il cuore.
— Questa uniforme è mia — gridò uno di quelli, afferrando il consigliere titolare pel colletto.
Akaki volle chiamar al soccorso. Un altro degli aggressori gli chiuse la bocca col pugno dicendogli:
— Provati un po’ a gridare!
Nel medesimo istante, il disgraziato consigliere titolare sentì che gli levavano l’uniforme e contemporaneamente una pedata lo mandò a rotolare nella neve, dove rimase svenuto.
Pochi minuti dopo, riprese i sensi; ma non vide più nessuno. Spogliato del suo vestito e tutto gelato, cominciò a gridare con quanta forza aveva, ma le sue grida non potevano giungere sino all’altra estremità della piazza. Perduto, si precipitò con lo slancio supremo della disperazione verso il casotto dove la sentinella con l’arma in riposo, gli chiese per che diavolo faceva tanto schiamazzo e correva così come un pazzo.
Quando Akaki gli fu vicino, trattò il soldato d’ubriacone perchè non aveva visto che a pochissima distanza dal suo posto derubavano e saccheggiavano i passanti.
— Vi ho visto perfettamente, — rispose l’uomo, — in mezzo alla piazza con due individui. Credevo che foste amici. È inutile di mettersi sossopra. Andate domani a trovar l’ispettore di polizia, s’incaricherà lui dell’affare, farà cercare i ladri e aprirà un’inchiesta.
Che fare?
Il disgraziato consigliere titolare giunse a casa in uno stato spaventevole: i capelli gli pendevano in disordine sulla fronte, gli abiti erano coperti di neve. Quando la sua padrona l’intese picchiare come un pazzo furioso alla porta, si alzò di soprassalto e accorse seminuda; ma indiereggiò spaventata dall’aspetto di Akaki.
Quand’egli le raccontò ciò che era successo, ella giunse le mani e esclamò: