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perta fatta or ora. Ho scoperto che in ogni gallo c’è la Spagna, la quale si trova sotto le penne, non lontano dalla coda. Il grande Inquisitore però mi ha lasciato furibondo con la minaccia di un castigo. Ma io ho sprezzata sdegnosamente la sua malvagità inquisitoriale, poichè so che opera come una macchina, come un istrumento all’Inglese.
El 34 Ms. de l’aeenn Febral 349.
No, io non ho più la forza di durarla. Dio! Che fanno di me? Mi gettan sulla testa acqua gelata! Non mi capiscono, non mi vedono, non mi ascoltano! Che ho fatto loro? perchè mi perseguitano? Che vogliono da un disgraziato come me? Che posso dar loro? Non ho niente. Sono stremato; non reggo più a’ loro strazi, mi gira la testa e tutto mi gira intorno. Salvatemi, portatemi via! Datemi una troika1, dai cavalli veloci come la tempesta. Siedi, cocchiere mio; suona, campanello mio; galoppate, cavalli, e rapitemi fuori del mondo! Più lontano, sempre più lontano, che non si veda più nulla. Il cielo mi turbina davanti, laggiù; brilla una stellina remota, ondeggia un bosco cogli alberi scuri; ecco la luna; sotto i piedi mi si stende la nebbia azzurro-cupa; e nella nebbia risuona una corda; da una parte il mare, dall’altra l’Italia; ed ecco apparir le isbà2 russe.
È la mia casa che biancheggia lontano? È la mia mamma che sta sulla finestra? Mamma, salva il tuo povero figlio; versa una lacrima sulla sua testina dolorosa. Vedi come lo torturano! Stringiti al petto il tuo povero orfanello! Non c’è più posto sulla terra per lui. Lo scacciano!... Mamma, abbi pietà del tuo figliuolo malato!... A proposito: sapete che è spuntato un bernoccolo proprio sul naso del bey di Algeri?