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NOVELLE 143

campi. Per le strade s’inoltravan carri pieni di stipe e di legna. Il terreno già diventava più duro sotto i piedi, e, in certi luoghi, gelava. Già cominciava a venir giù come stacciata la neve, e le rame degli alberi, infarinate di brina, sembravan coperte di pelo di coniglio. Già il fringuello marino, nelle limpide giornate di gelo, col bel petto vermiglio, come un elegante ganimede polacco, gironzava su’ mucchietti di neve bezzicandovi granelli, razzolando, e i fanciulli con lunghe pertiche facevan girare le ruzzole di legno, mentre fuoco, apparivan di quando in quando sulla soglia della i loro babbi, dopo essersela goduta beatamente accanto al casa, colla pipa fra i denti, per mandar un malanno di buona lega sulla gelata ortodossa o per prendere un po’ d’aria o smuovere il frumento nel granaio.

Alla fine, anche la neve comincia a sciogliersi. Il luccio con la coda ha rotto il ghiaccio, ma Piero non è punto cambiato; anzi, più va e più divien torvo. Se ne sta seduto, come inchiodato in mezzo alla sua katha, coi sacchi d’oro ai piedi: è diventato selvaggio, si è lasciato crescer la barba e i capelli; fa terrore; e pensa a una cosa sola: «ricordare!», e si arrovella nel non potere.

Spesso, in aria smarrita, alzasi sulla sedia, brancola a braccia levate, e, cogli occhi fisi, sembra accennare a qualche cosa che vuole afferrare. Gli si muovon le labbra come a proferir parole dimenticate... poi, si ferma; — no — lui è invaso dall’ira. Pazzo, si rode, si morde le mani, si strappa rabbiosamente manate di capelli, sin che calmato cade in una sorte di torpore; poi riprende a rammentare, a incollerire e a non aver un’ora di tregua.

Onde viene codesta maledizione di Dio? Pidorka non la dura più in quella vita. Sulle prime, aveva paura di restar sola col marito nella katha; non di meno, a poco a poco, la poveretta si abituò alla sciagura.

Ma la Pidorka d’un tempo non si riconosce più; non più il rosso delie guancie, non più il sorriso sulle labbra; ella è stanca, smagrita, ha le lacrime impietrite sugli occhi.

Un giorno, han pietà di lei e le consigliano di andare a consultare la strega, che abitava nella fossa dell’orso, e che godeva fama di saper guarire tutte le malattie del mondo. Pidorka si persuase a usare questo mezzo estremo. Si recò nel luogo indicatole e giunse a indurre la vecchia a seguirla nel villaggio.

Ricorreva appunto quella sera la vigilia di S. Giovanni.