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112 GOGOL


Lei piange e si percote.

Ma tutto l’orizzonte copresi d’un nuvolo di polvere: è il vecchio essaul Gorobez che giunge a soccorso.


X

Meraviglioso è il Dnepr, quando in una giornata tranquilla fluisce con acque libere, tacite, giù fra boschi e monti. Non agitamenti, non strepiti di sorta. Si guarda e non si sa se quella sua massa maestosa cammini o non cammini; e si rimane attoniti, giacchè sembra correre sotto uno specchio, mentre quel suo nastro verde-azzurro, dalla lunghezza senza fine, dalla larghezza smisurata avanza e ondula nella verzura. Il sole ardente gode nello specchiarvisi dall’alto del cielo, e nell’immergervi i raggi nella freschezza delle acque cristalline e a riflettervi nitidamente i boschi che coprono le rive. I cespugli verdeggianti si affollano coi fiori campestri sull’orlo delle acque, e vi si chinano, guardandovi entro, non per rimirarsi e compiacersi del fiorito aspetto, ma per sorridere al fiume e rendergli omaggio.

Non osan però guardare nel bel mezzo del Dnepr; niuno, tranne il sole e il cielo azzurro, lo scruta; raramente l’uccello giunge nel mezzo del Dnepr: è splendido; e non è al mondo riviera che possa simigliargli.

Pur meraviglioso è il Dnepr in una calda notte d’estate, puando tutto dorme: uomo, bestia, uccello; quando Dio solo contempla maestosamente cielo e terra e scuote il mantello, d’onde piovon le stelle; le stelle scintillanti e brillanti sul mondo e tutte riflettenti nel Dnepr. Egli le riceve tutte nel suo cupo seno, e non glie ne sfugge una sola, se pur non si spenga nel cielo. Una nera foresta, dalle cornacchie assopite, montagne scoscese un tempo, che scendono a picco, tentan di coprirlo con la lunga loro ombra... Invano! Niuno al mondo può coprire il Dnepr! Il suo flutto azzurro scorre, sempre azzurro, nel mezzo della notte come in giorno pieno; lo si distingue bene sin dove giunga l’occhio umano. Cullandosi e stringendosi sempre più alle rive pel freddo della notte, egli ha talora l’onda argentea che brilla come lama di spada damaschina; ma poi si riassopisce, sempre azzurro. Meraviglioso è allora il Dnepr, e non è al mondo riviera che possa simigliargli.