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giovinotto di quindici anni, mentre l’altro vi corse con un fare impetuoso e stordito. Ebbero da lei altri saluti per i fratellini e le sorelline — e si proseguì la strada.
La cugina domandò allora a Carlotta s’ella non avesse terminata la lettura dell’ultimo libro che le avea mandato. «No — rispose ella — non mi va punto punto a genio: ch’io gliel rimandi? Anche il penultimo non valea gran fatto meglio.» — Però, avendole io chiesto che libri fossero, feci le meraviglie allorquando udii che si trattava di...1 C'era
- ↑ L’editore ha sentito la necessità di sopprimere questo passo dalla lettera, per non dare appiglio a chicchessia di lagnarsi; comecchè, a dir vero, i giudizi d’una sola fanciulla, e quelli d’un giovine di carattere incostante, non possano esere di gran peso per un autore. (Nota dell’editore tedesco.)