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werther.
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Sento che le sono scipitaggini quelle ch’io ti dico di lei — una cosa astratta, e non altro. Non c’è un tratto di lei, non un sol segno che la ritragga. Un’altra volta, adunque. — No, no, adesso — subito; stammi a udire. Chè s’io nol fo ora, nol farei più; perchè, a dir vero, da che ho dato mano alla penna, sono già stato due o tre volte in procinto di deporla, e farmi sellare il cavallo — e correr fuori. E avevo pur giurato a me stesso, stamane, di non uscire; e ad ogni istante, io sono lì alla finestra a misurar l’altezza del sole!

Non ho saputo resistere al mio demone; sono uscito — sono andato da lei. Ed eccomi solo un’altra volta, o Guglielmo: e ora godrò in silenzio la mia cena — e ti scriverò. Qual voluttà, per l’anima mia, il

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