dotta di lei e della purità tutt’insieme delle loro mutue relazioni. L’eloquenza con cui egli discorreva dell’oggetto amato, il delicato studio ch’egli poneva a farmi intendere come, sebbene le attrattive della gioventù più non la ornassero, ei si fosse perdutamente invaghito di lei, sono tocchi che mi vibrano tuttavia nell’intimo delle viscere, ma ch’io non ho potenza di pennelleggiare. In vita mia non m’è accaduto di vedere una passione più calda, accompagnata da maggior candore di sentimento. Dirò schiettamente: la mia fantasia non l’ha nè ideata, nè sognata mai. Non mi sgridare s’io ti confesso che lo spettacolo di tanta verità d’affetto e di tanta innocenza di costume mi perseguita, da quel giorno in poi, dovunque io sia, si