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werther. | 59 |
st’esordio, qualche cosa di prodigioso e di sublime: ti troveresti deluso. Non si tratta che d’un villanello, d’un famiglio: e tutta la vivezza del mio sentire, in questo momento, viene da lui. Forse, al solito, ti riuscirò pessimo narratore, e al solito, m’avrai per esagerato. Ed eccoti di nuovo in campo il mio Wahlheim, diventato ormai la sede di tutte le rarità.
C’era una brigatella, sotto ai tigli, che stava bevendo il caffè. Come la compagnia non mi garbava, misi fuori non so che pretesto per tenermi in disparte. Venne allora un contadinotto, che usciva da una delle vicine case, e cominciò a mettersi intorno all’aratro, ch’io aveva disegnato ne’ giorni addietro per assettarvi alcun che. Quell’aria sua m’andò subito a sangue, tanto che