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città e gli ufficii del Municipio gli si erano fatti incresciosi.
Del resto, mi sono capitati tra’ piedi anche certi esseri, tra il bizzarro e il bislacco, in cui tutto è insopportabile, fin le loro cortesie, che sono più insopportabili d’ogni altra cosa.
Addio, amico mio, questa lettera t’andrà a’ versi, perche è tutta storica da capo a fondo.
22 maggio.
Non hanno torto: la vita dell’uomo è un sogno; — e quest’idea, da che m’è entrata nel cervello, mi perseguita da per tutto. Quand’io guardo agli angusti confini, entro cui vivono imprigionate le potenze attive e speculative dell’uomo; quand’io veggo come ogni nostra operosità si stringe tutta a