Pagina:Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu/48

42 werther.

città e gli ufficii del Municipio gli si erano fatti incresciosi.

Del resto, mi sono capitati tra’ piedi anche certi esseri, tra il bizzarro e il bislacco, in cui tutto è insopportabile, fin le loro cortesie, che sono più insopportabili d’ogni altra cosa.

Addio, amico mio, questa lettera t’andrà a’ versi, perche è tutta storica da capo a fondo.


22 maggio.

Non hanno torto: la vita dell’uomo è un sogno; — e quest’idea, da che m’è entrata nel cervello, mi perseguita da per tutto. Quand’io guardo agli angusti confini, entro cui vivono imprigionate le potenze attive e speculative dell’uomo; quand’io veggo come ogni nostra operosità si stringe tutta a