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466 | una coda non necessaria, |
non possono essere le sole leggi che Dio ha prescritte all’Umanità. Questi tre termini, presi in modo così assoluto, mancano d’un nesso che li colleghi. Date un intento, un fine al nascere — che non sia la materiale necessità — e la vita e la morte non saranno più che una fase del primo termine, un’applicazione continua dello scopo preposto a tutti e tre i termini.
La nascita, considerata come un atto di necessità materiale, esclude essenzialmente l’idea preesistente di Dio e dell’anima; esclude qualunque intento morale, prefisso alla vita. Il mondo non è, allora, se non un gregge d’uomini, a cui il carceriere e il boia insegnano, commentandola, la dottrina del bene e del male; gli eventi sono un cieco avvicendarsi di casi, al quale indarno si chiederebbe una ragione di essere, un ammaestramento, uno scopo infine qualsiasi.
In un mondo di cotale struttura,