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una coda non necessaria,
E, innanzi a Werther, l’amante di Giulia aveva detto: — «V’ha coraggio, no’l niego, a sostenere con costanza i mali che non si ponno cansare; ma non v’ha che l’insensato, il quale sostenga volontariamente quelli, a cui egli può sfuggire senza commetter male; ed è sovente un male grandissimo quello di tollerare un male senza necessità. Colui, che non sa disfarsi d’una vita di dolore, per mezzo d’una morte subitanea, rassomiglia a colui, che toglie più tosto di lasciarsi invecchiare addosso una piaga che d’abbandonarla al ferro salutare del chirurgo.»1
Abbiamo citato queste due Lettere, perchè contengono quanto di più pro-