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446 | una coda non necessaria, |
stinato a perire insieme coll’involucro delle forme umane.
La credenza in Dio e nell’immortalità dello spirito, a chi non la sente, è parola che si sperde in mezzo ai rombi del turbine; ma a chi la sente, è obbligo sacrosanto di educare la mente a serietà di propositi. Accettate la felicità a scopo dell’esistenza — e non c’è umana scelleraggine, non c’è misfatto che non trovi la sua giustificazione negli sforzi adoperati a conseguirla. Come non assolvere allora il ladro, che preda l’onest’uomo, per procacciarsi, colle dovizie altrui, un breve momento di briaco tripudio? Perchè dar biasimo a Tiberio delle nefandità di Capri? Perchè condannar Nerone di essersi giaciuto colla madre, o d’aver fatto strangolar la moglie, da che più non bastava al furore delle proprie libidini? Il parricidio non avrà forse una discolpa, quando la vita del padre è un inciampo ai disegni del figlio, a cui il delitto con-