Pagina:Goethe - Werther, 1873, trad. Ceroni.djvu/442

436 una coda non necessaria,

Morir? Nol puoi? Sento che l’alma in questo
Pensier riposa alfine: ei mi sorride,
Come l’amico che sul volto reca
Una lieta novella. Uscir di questa
Ignobil calca che mi preme, il riso
Non veder del nemico; e questo peso
D’ira, di dubbio, e di pietà gittarlo!...
Tu, brando mio, che del destino altrui
Tante volte hai deciso, e tu secura
Mano avvezza a trattarlo... e in un momento
Tutto è finito. — Tutto? Ah solagurato!
Perchè menti a te stesso? Il mormorio
Di questi vermi ti stordisce: il solo
Pensier di starti a un vincitor dinanzi
Vince ogni tua virtù; l’ansia di questa
Ora t’affrange, e fa gridarti: è troppo!
E affrontar Dio potresti? e dirgli: io vengo
Senza aspettar che tu mi chiami: il posto
Che mi assegnasti, era difficil troppo:
E l’ho deserto! — Empio! fuggire! E intanto,
Per compagnia fino alla tomba, al padre
Lasciar questa memoria: il tuo supremo
Disperato sospir legargli? Al vento
Empio pensier! — L’animo tuo ripiglia,
Adelchi, uom sii.»1


Amleto rifiuta il suicidio, perchè ha paura dei sogni che potessero stendere

  1. Adelchi, atto V, scena II.