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infelice. Oh! vorrei che mi sotterraste sulla via, o in una valle solinga, affinchè il sacerdote, passando innanzi alla mia pietra, si facesse il segno della croce, e il Samaritano versasse una lagrima.

Eccomi, o Carlotta! Io non tremo nell’afferrare il gelico calice, da cui berrò il delirio inebbriante della morte. Tu lo porgesti — ed io non esito. E così s’adempiono i desiderii e le speranze tutte della mia vita! Se tu mi vedessi battere sì freddo e sì rigido alle porte ferree dell’altra vita!

Deh! perchè non m’era data la gioia di morire per te? di sacrificarmi per te, o Carlotta? Sento ch’io morrei animoso e beato, se potessi ridonarti e tranquillità e contentezza di vita! Ma, pur trop-