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werther.
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Arrivato alle porte della città, le guardie, che già erano avvezze a vederlo, apersero in silenzio, e lo lasciarono passare. Faceva un tempo tra la pioggia e la neve: verso le undici tornò a bussare. Ridottosi a casa, il servo notò che gli mancava il cappello, ma non ardì muovere parola: lo svestì: aveva i panni inzuppati d’acqua. Alcuni giorni dopo si rinvenne il cappello sovra un dirupo che domina la valle lungo il pendio del colle, e pare impossibile che, in una notte umida e buia, egli riuscisse a pervenire fin lassù senza pericolare.

Si pose a letto e dormì lungamente. Il servo, entrato la mattina dopo a recargli, sulla sua chiamata, il caffè, lo trovò al tavolino intento a scrivere. Era la

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