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34 | werther. |
amico; tu che ne hai sopportato sì spesso il grave peso; tu che m’hai sì spesso veduto trascorrere dall’affanno alla gioia estrema, da una dolce melanconia alle più funeste passioni. Ho trattato questo mio cuore come un fanciullo malato — e lo tratto ancora — e gli fo buona ogni voglia. Non lo dire ad altri: v’ha una gente che me ne saprebbe assai male.
15 maggio.
La gente del villaggio ha già imparato a conoscermi e mi ama, soprattutto i fanciulli. Sulle prime, quand’io mi mescolai tra loro e mi feci a interrogarli or d’una cosa or dell’altra, e’ stimavano alcuni ch’io volessi pigliarmi spasso di loro, e mi risposero bruscamente. Ma io non mi smossi dal