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cipe del risuonante Galmal. Perchè scoppia il singulto d’Arminio? diss’egli: v’ha egli cagione di pianto? Forse non echeggiano i canti per alleviare il rammarico e versare la gioia nei cuori? È come nebbia leggera, che s’alza dal grembo del lago e cade a sprazzi sulla tacita valle, riempiendo di rugiada i calici dei fiori: torna il sole in tutta la sua potenza, e la nebbia dilegua. Perchè sì afflitto, o Arminio, dominatore di Gorma, tutta ricinta dal mare?

Afflitta è l’anima mia, e non è lieve il motivo del mio cordoglio. O Carmor, tu non perdesti un figlio, tu non perdesti una figlia, dolce fior di bellezza. Colgar, il prode, vive; e vive Annira, avvenentissima tra le fanciulle. I rami della tua casa s’innalzano, o Carmor; ma Armi-