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352 werther.

può raccogliersi dalla seguente lettera, sparsa d’ambigui modi, ch’egli indirizzava all’amico.


20 dicembre.

Ti ringrazio, Guglielmo, d’aver rilevato quella parola: hai ragione, è meglio ch’io me ne vada. Se non che la proposta di tornarmene tra voi non mi quadra totalmente: vorrei far prima un giro, tanto più che, continuando il gelo, c’è speranza che le strade si mantengano belle per qualche tempo. M’è caro altresì che tu venga, siccome prometti, a pigliarmi: solo converrà che tu differisca ancora una quindicina di giorni la tua gita, e attenda una mia lettera per gli ulteriori concerti. È bene che non si colga il frutto, se non quando è maturo; e penso che, quindici giorni più o meno, fanno