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di me stesso è spenta: i miei occhi sono pieni di lagrime, nè dove mi volga ho più bene: o forse io sto bene, a un modo, dovunque. Non desidero, non cerco nulla: non sarebbe meglio andarsene?


La risoluzione d’abbandonare la vita s’abbarbicava ogni dì più all’anima di Werther. Da che egli era tornato a Carlotta, quella risoluzione era sempre stata la sua estrema speranza; se non che egli avea detto a sè stesso che non sarebbe opera precipitata, bensì un passo meditato con sedata volontà, rinfrancato da convinzione pienissima.

I suoi dubbii, il conflitto, ch’egli ebbe a durare con sè medesimo, trapelano da un viglietto — forse il principio d’una lettera, intesa a