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werther.
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12 maggio.
Non so se v’abbiano fantasmi, che vagano arcanamente per queste dilettose solitudini, e mi seducono l’immaginazione, o se la divina fantasia, che m’infiamma il cuore, spanda intorno a sè stessa i suoi colori e dia un’aria di paradiso a quanto mi circonda. Eccoti una fonte, che quasi per incantesimo mi tiene immobile sulla soglia delle sue freschissime acque, come i poeti narrano di Melusina e delle sue sorelle1. Tu scendi un breve pog-
- ↑ Sospetto che Melusina, e la sua leggenda, siano tra noi poco note. Sono d’origine germanica, o almeno s’intrecciano nelle tradizioni germaniche; e forse non sono indegne d’una spiegazione, non foss’altro, per la singolarità della favola. — «Melusina, la bella, al cui nome s’appiccica una fiaba, che ha dato vita a parecchie scritture, era, al dire di taluni, un demone marino di sesso femminile; altri credono ch’essa discendesse, paternamente,