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amico mio, quando tutta questa scena mi ripercuote dentro, e le mie pupille si vestono come d’un amabile crepuscolo, e le meraviglie del mondo e del cielo scendono sull’anima mia come la cara sembianza di donna amata; — o amico, io mi domando allora con mesto desiderio: perchè non puoi tu esprimere tutto quello che ti si agita nel petto? perchè non puoi tu versare sulla carta la piena de’ tuoi affetti interni, sì ch’ella sia uno specchio dell’anima tua, come la tua anima è lo specchio dell’infinita divinità? — Oh, mio Guglielmo, che vale! È desiderio inutile: mi affatica le forze — e le spezza ad una ad una. I miei spiriti soggiacciono a tanta grandezza di cose!