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werther. 313

che saresti, ove gli Stati generali t’offrissero il loro obolo! Oh, creatura avventurata, che puoi ascrivere la tua infelicità ad un ostacolo terrestre! Tu non senti che la tua miseria è tutta nel tuo cuore sommosso, nel tuo scompigliato cervello — e tutti insieme i re della terra non valgono a ridonarti una dramma del tuo stato antico, a sopire un solo minimo istante la febbre del tuo pensiero!

Maledetto colui, che si ride dell’ammalato, il quale, nell’ansia della guarigione, viaggia alle più remote sorgenti ad accettar salute — e rincrudisce i suoi mali — e trova talora una morte più dolorosa e più acerba! Maledetto colui, che insulta all’oppresso, ramingante al sepolcro di Dio, per cercare un conforto all’anima sua esulcerata