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308 | werther. |
spos’egli con un profondo sospiro, cerco de’ fiori... e non ne trovo.» — «Ma non è la stagione» — osservai sorridendo. — «E’ ci son tanti fiori!» — diss’egli scendendo ed accostandosi a me. — «Il mio giardino è pieno di rose e di madreselve di due sorta, l’una delle quali m’è stata regalata da mio padre: è un arbusto che cresce da per tutto come la zizzania, e pure sono due giorni che rimugino e non mi riesce a trovarlo. E ci hanno, là sopra, anco de’ fiori gialli e rossi e azzurri, e delle belle centauree, in ogni stagione; ma la mia fatica è sciupata: non so trovar nulla!»
Avvistomi allora di quel che era, e volendo pure avergli riguardo, m’avventurai solo a chiedergli che mai volesse fare di que’ fiori? Un