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werther. | 293 |
Guglielmo, Guglielmo, l’uomo è sì passeggero sulla terra, che anche là dov’egli è certo d’essere amato, anche nella rimembranza de’ suoi più cari, una mano di ferro cancella, più o men tardi, ogni traccia, com’ei non avesse esistito mai!
27 ottobre.
Povero pazzo ch’io sono! Mi pare, assai volte, ch’io sarei pronto a cacciarmi le mani nel petto, e strapparmi il cuore, quand’io medito sull’estrema fragilità dei nodi, che attaccano quaggiù l’uno all’altro i membri di questa umana famiglia! Gioia, estasi, amore, sentir caldo e leale — tutte parole! Ciò che tu rechi al banchetto della vita non serve, quasi sempre, che all’appetito altrui: beato se ti rimangono i frusti!