Carlotta, ed io passai in una delle stanze attigue a pigliarmi un libro: sfogliai per diritto e per rovescio senza poter leggere: infine, diedi mano alla penna per provarmi a scrivere. Udii che parlavano sommessamente; discorrevano tra loro di cose insignificanti, di novelle che correvano per la città: — «La tale è in procinto di maritarsi; l’altra è malata assai: ha una tosse secca, le ossa le scoppiano dal volto, cade sovente in deliquii, non darei un soldo della sua vita;» — diceva l'una. — «Anche il signor N***è a mal partito:» — dieva Carlotta. — «Egli è tutto gonfio:» soggiungeva l’altra — E, intanto, la mia immaginazione mi trasportò al letto di quegli infelici, ed io li vedea voltare a malincuore il tergo alla vita, e aggrapparsi cupida-