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werther. 279

Atterrato un tanto monumento familiare! Il pianto stava sugli occhi del buon maestro del luogo che ieri mi raccontò l’atto di barbarie. Mi pare che ammazzerei, come una belva feroce, il cane che osava vibrare il primo colpo di scure. Io, che sarei mortalmente sconsolato, se avessi due alberi cosiffatti nel mio cortile, — e uno d’essi mi perisse di vecchiaia!

Tutto il villaggio ne mormora: nè tarderà la moglie del parroco a risentire la ferita ch’ella ha aperta nel cuore di quella gente ruvida, ma attaccata con pia superstizione al fascino delle tradizioni locali, e tanto più saldamente quanto più le son vecchie. Ella se ne risentirà nelle offerte de’ contadini e nella loro avversione. Ed è stata, infatti, la moglie del nuovo pastore, da che