Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
276 | werther. |
è fatta incontro, ed io le ho baciate le mani con una gioia celeste. Un canarino le volò dallo specchio sulla spalla. «Un nuovo amico — disse ella, attirandolo sulla mano — ch’io ho destinato a’ miei bimbi. È una bestiolina delle più gentili: quand’io gli do un micolino di pane — e gliene dava infatti — egli batte le sue alucce di gioia, e viene amorosamente a beccarlo: or vedete come mi bacia!»
E l’augellino apriva il becco e baciava quelle dolci labbra, sì che tu avresti detto ch’ei sentiva tutta la voluttà di quell’atto.
«Avrete anche voi il vostro bacio» — diss’ella — posandomi la bestiolina sull’omero. E quel suo beccuccio passò dalla bocca di Carlotta alla mia, e mi fe’ sentire il