Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
werther. | 273 |
gente cólta! — oh, la bella coltura in verità!
Leggi questa storia con devozione, o Guglielmo, te ne prego. Oggi io sono tranquillo, mentre ti scrivo queste cose; tu puoi avvedertene al mio carattere, che non è geroglifico, e turpe di sgorbi come al solito. Leggi, o caro, e pensa che la è la storia del tuo misero amico. Sì, nè più nè meno così: così s’è cominciato, così finirà: solo ch’io non ho mezza l’onestà e la risolutezza di
e mi perdoni la presunzione dell’errata-corrige. Forse la purezza, in fin de’ conti, è più un affare d’intenzione che di fatti, in amore: e la robusta purezza del famiglio, degna de’ tempi eroici, è da collocarsi, senz’altro, in questa categoria; da che, qui almeno, pare cha la stesse tutta nell’intenzione sanatrice — e non importa se, in qualche modo postuma — del matrimonio. (Nota del traduttore.)
18