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werther. | 265 |
non un solo battito di cuore come in quei dì fortunati! Parmi d’essere a me stesso lo spettro d’un principe, che avendo innalzato, nei tempi della sua fiorente esistenza, un sontuoso palagio, abbandonatolo pieno di speranza al diletto delle sue viscere, rieda notturno... a non ritrovar che le ceneri!
3 settembre.
E v’ha tal fiata ch’io non intendo come un altro possa averla cara, come gli sia lecito amarla, poichè io l’amo così tutta sola, così in fondo alle viscere, con così intiera pienezza di quante sono le mie potenze — e non so, non conosco, non ho nulla al mondo fuori di lei!
4 settembre.
Ed è tristamente così! Come la natura inclina all’autunno, così tutte