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264 | werther. |
feci di cuore — e abbandonai quel luogo di meste reminiscenze.
21 agosto.
Ad ogni batter di minuto altri fantasmi. Talora un raggio sorride alla mia vita — ma è bagliore di lontano tempo — e dura un muover d’ala. — Quando la mia mente s’immerge ne’ suoi profondi sogni sorge cupo il pensiero: E s’ei morisse! ella sarebbe tua. E allora io volo dietro quella seducente larva, finchè mi trae sulla bocca del precipizio — e m’arretro spaventato.
Oh! quando i miei passi errabondi mi conducono fuor della porta, per la quale io entrava il giorno che venni a pigliar Carlotta pel ballo... Dio! Dio! come tutto è cangiato d’intorno! e dentro di me! Non un alito di quell’aure!