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256 | werther. |
più in là del padre Omero? L’uomo non ha d’uopo che di poche zolle per gustarvi i suoi piaceri — di meno ancora per dormirvi i suoi eterni sonni.
Or sono qui, nel castello da caccia del principe: è uomo sincero e di semplici costumi, e però uno de’ pochi grandi con cui si può ancor vivere. Solo che gli è dattorno una tal gente singolare che mi riesce indecifrabile: non è conio di bricconi, e nonostante le loro facce non hanno l’impronta del galantuomo. Talvolta sono tentato di pigliarli per gente onesta; ma poi non so risolvermi a fidarmici. Ciò che m’incresce altresì è ch’ei parli sovente di cose che non ha se non udite, o lette ne’ libri: e ne parla in quel modo che farebbe un di costoro. Parmi, inoltre ch’ei