Più dolce ancora il rincontrarsi ancora,
E pochi istanti risarcir molti anni;
Se non che insidia al limitar l’addio.
Or tu, amico, patetico sorridi,
Qual ti convien: lugubre il tuo destino,
Cantammo il fero Val che ti diè fama.
A bene e mal tu ci lasciavi in terra,
E l’insecura labirintea via
Delle passioni a sè ne trasse, e avvolse
Vorticosa nel duolo: e finalmente
Ci separammo. Ah, il separarsi è morte!
Come pietosa al cor suona la nota,
Quando a fuggir di quella morte il dardo
Canta il poeta! Negli strazii affranto,
Ch’ei meritava in parte, un Dio gli assenta
Dir la storia del suo lungo dolore.1