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o Carlotta! Come m’ascolta volentieri favellare di voi!

Deh! perchè non so io a’ vostri piedi, nella vostra gentile cameretta, depositaria de’ nostri fidi colloquii; e i fanciulletti folleggiano dintorno a me, ed io a tenerli buoni e fare che non v’assordino colle loro strida, mi metto a contar loro una delle mie cupe leggende, tutta piena di spettri e di paladini e di selve!

Il sole tramonta maestosamente sulle argentee nevi dei campi: la bufera è trascorsa. E m’è pur forza andarmene di qui, ahi! per inchiostrarmi. — Addio, Carlotta. — Alberto è egli con voi? e in quale condizione? — Dio mi perdoni codesta domanda!