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sonanti, la è cosa slavata, gli urta non si raccapezza più. — Impossibile durarla.
La confidenza del conte di C*** è ancor l’ultimo canapo che mi ritiene. Ei mi protestò in questi giorni, in modo sincerissimo, ch’era scontento assai delle lentezze e degli scrupoli dell’ambasciatore. Disse che questa gente finisce a infastidir sè stessa e gli altri, e ad essere grave a tutti. Conchiuse, nondimeno, ch’era necessario acconciarsi alla meglio, non altrimenti del viaggiatore, che dee varcare una montagna, e pensa che, senza di essa, la via sarebbe assai più comoda e più breve; ma poichè c’è, bisogna rassegnarsi a passarla in santa pace.
Il mio messere s’avvede che il conte mi preferisce a lui, e questa